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Vicario Parrocchiale

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La Parrocchia

La Parrocchia

Attualmente il Parroco di Ss. Redentore e il Vicario Parrocchiale sono responsabili anche della Parrocchia S. Maria Regina in Busto, perciò le due realtà stanno camminando insieme per molti ambiti: il Consiglio Pastorale unitario e la Pastorale Giovanile, con un unico Direttore di oratorio, sono due tra i più importanti di questo cammino

La storia della Parrocchia SS. Redentore nasce dall’esigenza di poter accompagnare con un’assistenza religiosa di tipo personale e familiare il significativo sviluppo urbanistico che questo quartiere periferico sperimentò a cavallo degli anni 60-70; all’edilizia popolare si affiancò una crescente immigrazione, con forte prevalenza dalle regioni del sud Italia. Ad oggi, i residenti nel quartiere sono circa 8000. A tutti gli abitanti del quartiere, era indispensabile offrire la possibilità di sentirsi profondamente “comunità cristiana”, senza che questo spirito andasse a perdersi nell’anonimato di una sempre più vasta parrocchia come quella di San Michele. Fu grazie alla lungimiranza e zelo dell’allora prevosto di S. Michele, don Piero Pini, che nel giugno del 1973 mons. Marino Colombo annunciava la nascita della Parrocchia del SS. Redentore. 

La nascente comunità veniva affidata a don Mario Girola, a cui sono succeduti don Giorgio Brianza dal 2006 al 1010, don Ivano Spazzini dal 2010 al 2017, don Tiziano Sangalli dal 2018 al 2020 e dal 2020 don Gaudenzio Santambrogio, l’attuale Parroco.
Offrire una assistenza religiosa a misura umana, costruire una comunità di volti, una famiglia dentro la più grande famiglia della Chiesa: queste sono state le ragioni all’origine della nostra Parrocchia e che tutt’ora accomunano i molteplici aspetti della nostra comunità. Per meglio tendere a questo compito e con il desiderio di poter diventare un polo attivo di aggregazione e di vita condivisa per un quartiere ancora senza identità e storia, la Parrocchia, fin da subito, fu dotata di un oratorio e di una serie di aree ricreative/sportive, che nel corso degli anni sono state sempre meglio organizzate e sfruttate.

L’attività di evangelizzazione che il nostro oratorio ha compiuto in questi anni è stata affidata a giovani vicari parrocchiali: Don Carlo Stucchi (1980-1990), don Eugenio Boriotti (1991-1998), don Damiano Marco Grenci (1998-2002), don Gianluca Pisati (2004-2008), don Matteo Vasconi (2012-2014), don Luca Rampini (2015-2017).

Nei quasi cinquant’anni della nostra Parrocchia l’opera evangelizzatrice che il Signore ha affidato a questi “giovani tra i giovani” ha saputo far crescere una comunità adulta di ragazzi, che oggi costituiscono il tessuto connettivo di famiglie che anima la nostra Parrocchia. Ne sono scaturite vocazioni sacerdotali e missionarie.

 

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L'oratorio

Voi siete fortunati perché nelle vostre parrocchie ci sono gli oratori. L’oratorio, come dice la parola, è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia della fede, si fa catechesi, si gioca, si organizzano attività di servizio e di altro genere. Siate frequentatori assidui del vostro oratorio, per maturare sempre più nella conoscenza e nella sequela del Signore!”

Papa Benedetto, 2 giugno 2012

Oratorio: fede, amicizia, preghiera, divertimento e tanto altro. L’oratorio di Ss. Redentore è il nostro luogo che apre alla vocazione, perché i ragazzi perché possano scegliere il bene.

Questo “bene” noi cristiani lo chiamiamo Gesù e con la sua parola cerchiamo di diventare grandi uomini e Sante persone

L'oratorio

Chiesetta in via vespri siciliani

La Veroncora

La Veroncora

Edificio posto all'incrocio di importanti strade medievale, e prende dal toponimo che significa "verso i boschi". Citato nel 1639, fu benedetto nel 1656 dal Prevosto Armiraglio. Nel suo interno si può ammirare un affresco seicentesco che raffigura la deposizione di Gesù tra le braccia della Madre. Ammirevoli anche gli affreschi interni con i santi Bernardo e Grato, e esternamente la Natività del Signore e l'Annunciazione. Il campanile, ottocentesco, reca in cima una statua di san Grato, venerato come protettore dei campi. La festa popolare della Madonna in Veroncora si celebra il Lunedì dell'Angelo.

Veroncora, toponimo già in uso nel Trecento, vale “verso i boschi”. Dal toponimo, rimasto anche quando ai boschi subentrarono campi arativi, la chiesina prese il nome. E’ certamente più antica dei documenti scritti che la riguardano, posta com’è all’incrocio di strade che erano importanti in epoca medievale.

Citata nel 1639, fu benedetta nel 1656 dal Prevosto Armiraglio.
Da allora ebbe dipinta in affresco sopra l’altare una Madonna Addolorata, che ne divenne il titolo ecclesiastico.

L’ampio portico premesso al frontespizio, la sagrestia e fors’anche la torricella con la campana, vennero costruiti intorno al 1680, ingentilito il portico con dipinti raffiguranti

Papa Innocenzo e la Natività:
Nel Settecento, chiuso il portico nei lati, quindi accresciuta la capienza della chiesa, vi si celebrava, di domenica, una messa in aurora.
Ottocentesco il campanile a pianta quadrata, che reca in cima una statua di San Grato.
Il restauro del 1853, pagato dal cappellano Falciola, non impedì il rapido declino dell’edificio verso uno stato miserando. Discutibile l’aggiunta, nel 1908, della grotta di Lourdes all’esterno, a spese in un imprenditore, ricordato con tanto di lapide interna. Stonato il nuovo portico in cemento armato che venne addossato alla facciata nel 1943 (allora i Padri Guanelliani attivavano dappresso un loro istituto).
Dopo l’importante restauro del 1982-85 sono in vista significative arcate antiche di mattoni e recuperati diversi soggetti pittorici: nell’arco trionfale l’Incontro di Maria con Elisabetta, l’Incoronazione della Madonna, l’Assunzione; nella lesena dell’arco sei busti di santi.